Le donne guidano l’economia on-demand in USA. E in Italia?

INSHUR, un fornitore di assicurazioni commerciali per l’economia on-demand, ha intervistato 1.000 conducenti professionisti che lavorano per piattaforme on-demand negli Stati Uniti e ha pubblicato un interessante rapporto a valle di questa indagine.


Nel giro di pochi anni, lo sappiamo, il modo in cui accediamo quotidianamente a servizi come i trasporti, il modo in cui facciamo la spesa o compriamo la cena sono cambiati per sempre. Ora, la possibilità di acquistare tutto ciò di cui abbiamo bisogno è nel palmo delle nostre mani, all’interno del nostro smartphone. Un click e nel giro di poco quello che desideriamo “suona alla porta” accompagnato da un rider, o da un driver. Stando ai dati, tra l’altro, questa tendenza non farà che accelerare nei prossimi anni.

Niente di tutto questo funzionerebbe, naturalmente, senza le persone che rendono possibili tutte queste consegne. I rider o i driver sono la spina dorsale di questa fiorente economia, quella che chiamiamo On-Demand Economy, e stanno trasformando il mondo del commercio negli Stati Uniti ma anche qui in Italia, creando il più profondo cambiamento economico degli ultimi quattro decenni.

Il rapporto INSHUR ha scoperto che negli USA più donne che mai, in particolare quelle sotto i 34 anni, si stanno rivolgendo alla guida on-demand per flessibilità, indipendenza finanziaria e maggiore controllo sui propri orari. Mentre la domanda di consegne rapide e servizi in movimento sale alle stelle, le donne stanno affrontando il momento “imprenditoriale on-demand” di petto, sfruttando modelli di lavoro flessibili per ritagliarsi la propria stabilità finanziaria.

Le donne, infatti, ora rappresentano quasi la metà dei conducenti di consegne, utilizzando il lavoro on-demand per ottenere un maggiore controllo sul proprio tempo, guadagnare un reddito supplementare o persino costruire carriere a tempo pieno al di fuori dell’occupazione tradizionale. “Gli americani scelgono di guidare per app on-demand per molte ragioni diverse, affrontando opportunità e sfide diverse lungo il percorso a seconda della loro vita domestica, background, posizione, età e altri fattori“, evidenzia il rapporto. Per il 67% delle donne alla guida di età compresa tra 25 e 44 anni, la flessibilità è il motivo principale, soprattutto per coloro che devono destreggiarsi tra il ruolo di genitore, di lavoratrice, oppure ancora di caregiver per persone fragili.

Quasi la metà delle conducenti donne, inoltre, ha meno di 34 anni, il che suggerisce che le generazioni più giovani stanno cogliendo le opportunità offerte dalle app on-demand per contrastare stereotipi e tabù consolidati.

E in Italia?

Da noi la situazione è ancora diversa, perché le donne al momento rappresentano solo il 15% della forza lavoro del settore (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro – 2022), ma se è vero che di solito arriviamo con qualche ritardo ad assorbire le tendenze di oltreoceano, ci aspettiamo senz’altro cambiamenti anche in questo senso.

Infine, il rapporto fa emergere una certa tendenza alla imprenditorialità personale, perché a quanto pare i conducenti utilizzano le app on-demand come principale fonte di reddito, costruendo la propria attività flessibile e indipendente. Una nuova categoria di “imprenditori on-demand”, dunque.

Un aspetto non secondario, infine, è rappresentato dal livello di soddisfazione che questo tipo di lavoro comporta: per tre quarti degli intervistati c’è un soddisfacente rapporto relativamente all’equilibrio tra lavoro e vita privata, con il 38% di loro che afferma di esserne molto soddisfatto. 

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